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Sonata Islands Festival 2012

Jazz & Notation

"Jazz & Notation" tries to cross the border between written and improvised music, asking classical composers for more open forms and jazz musicians for more structured compositions. Musicians in the ensemble feel at ease passing from improvisation to reading and viceversa.

Amongst our guest soloists we would like to underline the presence of Robert Dick, Nicole Mitchell and Gabriele Mirabassi.


Il festival Sonata Islands giunge al decennale della sua attività e per festeggiarsi cambia nome e ambizione, diventando TrentinoInJazz, organizzato dall’Associazione Trentino Jazz, nella quale è confluita Sonata Islands.

Trentino Jazz è stato finora un circuito di festivals, solo un cartellone di manifestazioni affini. L’obiettivo della neonata associazione Trentino Jazz è quella di riunire questi festivals in un percorso comune, pur nelle differenti articolazioni del territorio, in sintonia con le linee-guida dell’Assessorato alla Cultura della PAT, che auspicano la nascita di nuove produzioni musicali e la crescita del livello qualitativo e organizzativo dell’offerta musicale.
Nel 2012 è confluita in questo progetto l’intera programmazione di Sonata Islands e del NonSole Jazz Festival, e parte di quella di Dolomiti Ski Jazz, Valsugana Jazz Tour e Lagarina Jazz Festival.
La parte autunnale del festival persegue gli stessi obiettivi che nelle scorse edizioni hanno contraddistinto la programmazione di Sonata Islands: produzione di nuovi progetti fra ricerca e sperimentazione dei linguaggi ad opera di un ensemble residente che li inventa, li elabora e li propone in un secondo momento fuori dall’ambito provinciale, aspirando a farli diventare repertorio, anche attraverso produzioni discografiche.

Fra questi va segnalato i Canti di Montagna Jazz, già presentato a Moena e a Malè, e lo spettacolo per parole e musica dedicato alla figura di Ferruccio Busoni e coprodotto dal festival di Musica Contemporanea di Bolzano.
Una novità di quest’anno è la collaborazione con il Cinema Astra per quattro matinée domenicali con la nostra ormai consueta produzione di film muti rimusicati dal vivo.

Spiccano due ospiti internazionali: il grande sperimentatore newyorkese Robert Dick e la flautista afroamericana Nicole Mitchell, una delle voci più importanti del jazz contemporaneo. Entrambi terrano master al Conservatorio Bonporti.

Le sedi sono numerose: il Museo delle Scienze, il Castello del Buonconsiglio, lo Studentato San Bartolameo, il Centro Polifunzionale Universitario, il Cinema Astra,

Continuano le storiche collaborazioni e co-produzioni, con Il Festival di Musica Contemporanea di Bolzano, l’Opera Universitaria, che quest’anno ospita due spettacoli e l’associazione Harlock di Bolzano.

Due appuntamenti guardano in modi diversi al rock, il RIO di Yugen e la produzione di Zeuhl Jazz.

Per festeggiare il decennale di Sonata Islands e l’inaugurazione di TrentinoInJazz tutti i concerti di quest’anno saranno ad entrata gratuita, eccettuate le rimusicazioni all’Astra gestite direttamente dalla biglietteria del Cinema.

 

 

 

23 ottobre ore 20.30, Trento, Studentato Universitario San Bartolameo

Yugen
presentazione del libro Prog. Una suite lunga mezzo secolo di Donato Zoppo

Y?gen nasce nel 2005 da un’idea di Francesco Zago e Marcello Marinone: unire la musica contemporanea al rock più evoluto. Il primo album, Labirinto d’acqua, viene pubblicato nel 2006 e ottiene subito ottimi riscontri di pubblico e critica. Dopo una parentesi nel 2008, con la realizzazione di Y?gen plays Leddi, in cui la formazione si dedica alle musiche di Tommaso Leddi (Stormy Six), nel 2010 pubblica Iridule, ulteriore passo avanti nella ricerca personale di Zago. Tra il 2006 e il 2011 il gruppo ha suonato in numerose occasioni in Italia e nei più importanti festival dedicati all’avant-rock in Europa: fra gli altri, Germania (Freakshow 2007, 2011), Portogallo (Gouveia Festival, 2011), Francia (RIO Fest, 2011).

Il marchio AltrOck nasce nel 2005 da un’idea di Marcello Marinone come festival dedicato all’avant-rock e alle musiche di confine. Nel 2006, in occasione dell’uscita del primo cd di Y?gen, AltrOck diventa anche un’etichetta discografica. Ad oggi il suo catalogo comprende quasi trenta titoli, con gruppi provenienti dall’Italia, da diversi paesi europei, dagli Stati Uniti e dal Sud America.

Francesco Zago ha da sempre condotto parallelamente lo studio della chitarra classica e di quella elettrica, specializzandosi nel repertorio contemporaneo. Ha studiato musica da camera e direzione d’orchestra con Renato Rivolta. Ha suonato in numerosi ensemble (fra cui Musicamorfosi, OZ, Contrapplugged) e nel 2005 ha dato vita al progetto Y?gen. Insieme a Marcello Marinone ha fondato l’etichetta AltrOck, dedicata all’avant-rock e al jazz di ricerca. Attualmente insegna chitarra elettrica nel repertorio contemporaneo e improvvisazione presso la Civica Scuola di musica di Milano. Collabora con l’ensemble elettrico Repertorio Zero.

Attualmente la formazione “acustica” di Y?gen dal vivo comprende sei elementi:

Francesco Zago, chitarra elettrica
Matteo Lorito, contrabbasso
Paolo Botta, tastiere
Maurizio Fasoli, pianoforte
Valerio Cipollone, fiati
Jacopo Costa, percussioni

 

 

 

27 ottobre Milano, ore 16 Piazza Verdi, RAITre, ore 21 La casa d Alex

Presentazione
del CD Sonata islands goes RIO

 

 

 

 

 

9 novembre ore 20.30, Trento, Castello del Buonconsiglio

Busoni remixed

Gabriele Mirabassi - Sonata Islands
(concerto replicato a Bolzano il 20 novembre)

 

Gabriele Mirabassi     clarinetto

Gaia Mattiuzzi         voce
Emilio Galante         flauto
Isabella Turso          pianoforte
Stefani Senni                contrabbasso
Francesco Cusa         batteria

Musiche di Ferruccio Busoni (Elegie), Maurizio Dini Ciacci (Auto-Bus-One(i) - da Indianisches Tagebuch), Emilio Galante (Turandot Suite), Gabriele Mirabassi, Marcello Fera, Hansjörg Mutschlechner (Riflessioni e divagazioni, Tributo a Busoni)


Testi di Giuseppe Calliari

Il progetto 2012 di Sonata Islands, crossover fra musica classica e contemporanea, fra musica scritta e improvvisata, si rivolge alla figura di Ferruccio Busoni – dopo la riuscita ricerca del 2011 sui “Canti della terra” di Gustav Mahler.
Il nome di Busoni è consueto nelle cronache altoatesine grazie al concorso pianistico internazionale di Bolzano, ma il musicista al quale è dedicato è pressoché sconosciuto nelle sale da concerto. L’ispirazione del progetto proviene da un saggio di Giuseppe Calliari, Ferruccio Busoni - trascrivere in musica l’infinito. Nella poetica busoniana è modernissima la centralità della trascrizione, come reinvenzione di un testo del passato reso “contemporaneo” con interventi anche molto evidenti che non ne tradiscano comunque il senso musicale. Perciò acquista una ragione particolare il nostro tentativo di elaborare Busoni con il linguaggio dell’improvvisazione. Nello spettacolo vengono mischiate opere originali (Elegia per clarinetto e pianoforte, Duo per flauto, clarinetto e pianoforte) con musiche di autori contemporanei che si fanno ispirare da spunti tratti da Arlecchino e Turandot, due opere di Busoni dove è centrale il tema della “maschera”, e da una lettura creativa di lettere tratte dal ricchissimo epistolario dell’Autore.
Ospite d'eccezione della serata è Gabriele Mirabassi, un virtuoso del proprio strumento. Formatosi in ambito classico, ha lavorato con i massimi esponenti della musica colta contemporanea: John Cage, Gunther Schuller, Luis Andriessen. Nel campo del jazz ha imboccato un proprio itinerario originale, che lo ha portato a indagare con rara intensità prima alcuni aspetti della musica popolare europea poi la musica brasiliana. Le collaborazioni di Mirabassi spaziano comunque a tutto campo con rara sensibilità e duttilità: da Mina a Ivano Fossati, da Enrico Pieranunzi a Mario Brunello a Richard Galliano.

Alle ore 20 Paolo Ghezzi presenta il saggio di Giuseppe Calliari, edito nel 2011 da Il Margine. A trent’anni dalla monografia firmata da Sergio Sablich, lo studio di Giuseppe Calliari presta attenzione a quanto nel frattempo è stato sporadicamente messo in luce dalla critica. L’impegno artistico a più facce - nella riflessione, nella composizione strumentale e teatrale, nella rifondata pratica della trascrizione, oltre che nel pianismo- è contestualizzato entro il dibattito di primo Novecento e letto nel suo divenire. Una ricerca che, attraversando Liszt, Bach e Mozart, giunge a declinare il mito di Faust in una chiave tutta da scoprire.

 


14 novembre ore 20.30, Trento, Castello del Buonconsiglio

Robert Dick, flauto.

Newyorchese, musicista e flautista di fama internazionale, Robert Dick sfugge a ogni possibile classificazione. Spirito libero e innovativo, al tempo stesso compositore, esecutore e improvvisatore, Dick propone un percorso creativo emancipato dai condizionamenti delle forme musicali stereotipe e dalle rigide leggi di mercato, al di là di ogni confine di genere. Le sue scelte accolgono senza pregiudizi stili e materiali sonori diversi: dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al rock alla world music. Il tutto in una concezione ampia del musicista: non semplice esecutore ma creatore ed interprete di eventi sonori. Questa visione della musica lo porta a intervenire su aspetti organologici del flauto fino a immaginarne nuovi modelli, inventare prototipi, progettare sistemi di meccanica alternativi al fine di estendere le capacità espressive dello strumento in rapporto alle esigenze della sua musica. Dick è anche un prolifico scrittore di studi e metodi sulle tecniche contemporanee per flauto, materiali utili sia agli esecutori sia ai compositori, come Flying lessons e The Other Flute: A Performance Manual of Contemporary Technique che è la sua prima, più famosa pubblicazione.

 

 

 

23 novembre ore 20.30, Trento, Museo delle Scienze

Sonata Islands ZeuhlJazz

(concerto replicato a Monza il 13 aprile 2013)

Emilio Galante flauto
Alberto Turra chitarra elettrica
Giovanni Venosta pianoforte
Stefano Senni contrabbasso
Francesco Cusa batteria

 

Christian Vander Mekanïk destruktïw kommandöh (extracts)- Sohïa
Giovanni Venosta A Love and Rage supreme
Emilio Galante Offering Vander
Alberto Turra Prima Lamentazione - Terza Lamentazione
Francesco Cusa Happy Life vs Sadness
Stefano Senni American Astronaut vs Zombies

Dedicato ai Magma e John Coltrane.
Nati nel 1969 come creatura del batterista francese Christian Vander i Magma sono una delle più longeve e poderose band di art rock. Più che un gruppo rock sono una comunità con una forte "visione del futuro spirituale ed ecologico dell'umanità" Nel loro primo album, si racconta la storia di un gruppo di persone che fuggono da una Terra destinata all'annientamento per stabilirsi sul pianeta Kobaïa, dove si parla una lingua artificiale, il kobaiano, nella quale sono scritti la maggior parte dei testi cantati. Le influenze nella musica dei Magma e di Christian Vander sono molte, da John Coltrane (al quale Vander dedica un suo album in solo, Offering) e il rhythm'n'blues fino a Orff, Bartok, Wagner e Stravinskij.
Con il termine kobaiano Zeuhl si indica tutta la musica che è derivata dai Magma, di musicisti come il violinista Didier Lockwood ed il bassista Jannick Top.
Qui è presentato un progetto italiano di Zeuhl Jazz che fonde appropriatamente la musica dei Magma e quella di John Coltrane
Questa produzione di Sonata Islands è legata idealmente al lavoro della scorsa stagione, l’AltRockChamber Quartet che riscriveva alcuni masterpieces del RIO, al quale è seguita la produzione discografica dell’etichetta AltRock, nel giugno 2012.

Prima del concerto presentazione di Frank Zappa For President di Michele Pizzi (Arcana Editore): testi commentati. 120 brani del Genio di Baltimora, raccontati in 500 ricchissime pagine.
A quasi vent’anni dalla sua scomparsa, il musicista di Baltimora offre ancora la possibilità di scoprire nelle sue composizioni e nei suoi testi qualcosa di nuovo? La sfida raccolta è quella di allontanarsi da una storia personale e musicale ormai rivoltata come un calzino (sporco), per cercare di allargare il campo e aprire delle “finestre” che consentano di collegare il Suo discorso, il Suo percorso, musicale e autoriale, al più ampio contesto della storia e delle culture attraversate, indagate e – perchè no? – contaminate dalla Sua opera.

 

 

 

29 novembre ore 20.30, Trento, Museo delle Scienze

I Canti della montagna – Jazz

Trentino Jazz Ensemble

Emilio Galante flauto, ottavino, flauto in sol, live electronics
Fiorenzo Zeni sax tenore e soprano
Giuliano Cramerotti chitarra elettrica
Enrico Merlin chitara elettrica, laptop
Stefano Colpi contrabbasso
Filip Milenkovic batteria

elaborazioni e reinvenzioni di E. Galante e S. Colpi di La Montanara, La vien giù dalle montagne, Monte Canino, Il Testamento del Capitano, La Madonina, Fiori de Cristal, La Pastora, Canto del Minatore etc.

Il 2012 vede la prima uscita pubblica del Trentino Jazz Ensemble, nel circuito del festival, a Moena, Malè e ora a Trento. L’ensemble è formato da musicisti che collaborano da anni in diverse formazioni e qui si incontrano in un progetto dedicato all'elaborazione jazzistica di canti di montagna, vero patrimonio melodico del Trentino, che può funzionare nell'immaginario dell'ascolto alla stessa maniera degli standard, melodie riconosciute dal pubblico più vasto, spesso in modo inconsapevole. La maggior parte degli standard sono canzoni dei musical di Broadway, su cui generazioni di jazzisti hanno costruito le loro elaborazioni e le loro improvvisazioni. 
I musical costituiscono però la tradizione melodica di un musicista americano, mentre i canti di montagna appartengono pienamente alla nostra. Ciò rende l’operazione perfettamente lecita, una sorta di scatto d’orgoglio che rivendica al Bel Paese una delle poche cose che mai gli sono state negate, il talento del Canto.

 

 

 

 

4 dicembre ore 20.30, Trento, Museo delle Scienze


Sulla vetta – tre alpinisti

TST Jazz Ensemble

Emilio Galante flauto
Helga Plankensteiner sax baritono, clarinetto
Paolo Trettel tromba
Wolfgang Rabensteiner basso tuba
Michael Lösch piano/hammond
Enrico Merlin chitarra elettrica
Alessandro Bianchini percussioni

Women in the Alps (musica di Helga Plankensteiner, foto di Ingrid Runggaldier)
Cesare Maestri (musica di Emilio Galante, regia di Ugo Slomp, prodotto da sede RAI Trento)
Verticalmente démodé (musica di Michael Lösch, regia di Davide Carrari, prodotto da L'Eubage)

Le donne nella storia dell'alpinismo sono quasi invisibili, i loro nomi sconosciuti, le loro prestazioni perlopiù taciute. Ma anche le donne hanno scritto la loro storia dell'alpinismo. Un omaggio musicale a queste meno famose ma non meno eroiche protagoniste indaga su motivazioni e aspirazioni allo stesso tempo diverse e simili a quelle degli uomini.

"La prima volta che ho assistito alla proiezione del cortometraggio realizzato dalla sede RAI di Trento mi sono profondamente commosso. La sequenza di quelle mute immagini riprese durante l'arco di cinquanta anni passati ad arrampicarmi sulle montagne e assemblate con maestria in quel filmato di venti minuti, ha risvegliato in me tante sensazioni, alcune felici, altre tristi ed altre purtroppo cariche di dolorosi ricordi.Come se stessi sfogliando un vecchio album fotografico che non ricordavo più di avere e trovato per caso in fondo ad un cassetto, mi sono rivisto giovane, poi maturo e infine vecchio. Un racconto stringato, a volte impietoso, ma profondamente umano, poetico e dolce come come la musica di Emilio Galante che ha accompagnato, come in un vecchio film muto, quel mio stralcio di vita." Cesare Maestri

“Non è la via più difficile del mondo, è semplicemente la via “sportiva” più difficile che ho scalato". Ha una storia lunga e comincia quando mi sono chiesto la prima volta come potevano essere quei luoghi dove ogni sera andava a morire il sole. Eternit, è nascosta proprio lassù, in un ambiente solitario e dimenticato di queste montagne, piccola e “verticalmente demodé” a metà fra i luoghi, dove sono nato e, quelli dove sono vissuto”: con queste parole e con le immagini della roccia della parete e di lui che la sta arrampicando Maurizio Manolo Zanolla racconta le proprie motivazioni ed emozioni ritrovando una via che aveva individuato molti anni prima con la quale aveva a lungo ritenuto impossibile confrontarsi.

 

 

 

 

6 dicembre ore 20.30, Trento, Centro Universitario Polifunzionale

THEMA

DJ-VJ Marco Monfardini, Stefano Raffaelli pianoforte

Il progetto acustico-elettronico THEMA, con il fiorentino Marco Monfardini, che muove come un DJ (e VJ) musica e video, insieme ai suoni acustici di Stefano Raffaelli, al pianoforte e live electronics e Emilio Galante al flauto e live electronics
Qui alcuni video:

1

2

3

 

 

19 dicembre ore 20.30, Trento, Castello del Buonconsiglio

Nicole Mitchell Sonata Islands

Nicole Mitchell, flauto - Emilio Galante, flauto - Stefano Senni, contrabbasso - Tommaso Cappellato, batteria

“Un'avvincente improvvisatrice con grande spirito, carica di determinazione e formidabile talento destinata a diventare uno dei più grandi flautisti jazz viventi". (Peter Margasak, Chicago Reader). Flautista, improvvisatrice, compositrice, band leader, educator, impegnata sia nella musica improvvisata che in quella orchestrale contemporanea è stata la prima donna presidente dell’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians). Nicole Mitchell è attualmente docente di musica, cattedra di ‘Integrated Composition, Improvisation and Technology’, un corso di laurea nuovo e davvero visionario presso la University of California, Irvine. Contribuisce con la sua voce innovativa all'eredità jazz, dando continuità alle indicazioni e le ispirazioni audaci ed emozionanti che la AACM ha tracciato per decenni. Si è aggiudicata il Down Beat magazinès ‘Rising star Flutist 2005-2012’ e ‘best Flutist’; è stata premiata ‘Chicagoan of the Year 2006’ dal Chicago Tribune; la Jazz Journalists Association l’ha insignita dal 2008 ad oggi del titolo di ‘Jazz Flutist of the Year’.

 


 

 

 

Quattro matinèe all’Astra con film muti musicati

 

11 novembre ore 10.30

Boxin

Combat de boxe (Charles Dekuekelerie, 1927) - rimusicazione di Antonio Casagrande
Day of the fight (Stanley Kubrick - 1947) - rimusicazione di Emilio Galante
The Champion (Charlie Chaplin - 1915) - rimusicazione di Emilio Galante

Quartetto di flauti di Sonata Islands - Mauro Maffei, elettronica
Etelka Nagy, flauto e ottavino - Serena Marchi, flauto - Pietro Berlanda, flauto in sol- Emilio Galante, flauto basso, flauto e live electronics


Basato su un servizio fotografico che il Stanley Kubrick aveva fatto per Look, imostra un giorno della vita del pugile Walter Cartier, in particolare il giorno del suo combattimento con il peso medio di colore Bobby James, il 17 aprile 1950.
Combat de boxe, un corto di nemmeno 8 minuti è ispirato a un poema di Paul Werrie. Per questo film Dekeukeleire recluta due pugili professionisti, tra cui il campione Belga dei pesi piuma. L’uso della sovrapposizione dei negativi, l’alternanza dei piani narrativi del pubblico e dei pugili, rispettivamente rappresentati in negativo e positivo, e lo strettissimo montaggio delle sequenze di boxe, ossessivamente reiterate e concertate in modo plastico e ritmico, rendono questo film uno dei più minuziosamente costruiti degli anni Venti.
Charlot boxeur, o Charlot eroe del ring, è il secondo corto girato da Charlie Chaplin per la casa di produzione Essanay. Con questa pellicola si inaugura una nuova tecnica di montaggio che Chaplin pretese si effettuasse sulle copie e non sul negativo originale com'era costume della casa. Chaplin amava la boxe, era il suo passatempo preferito e ne era spettatore competente. In questa farsa, tra le più riuscite di quelle fino allora girate, ne dà un'interpretazione poco agonistica e soavemente poetica.

 

 

18 novembre ore 10.30

Città 1

Menschen am Sonntag (Robert e Kurt Siodmak, Edgar Georg Ulmer, Billie Wilder - 1929)
rimusicazione di Tiziano Popoli


Sonata Islands

Tiziano Popoli, tastiera - Emilio Galante, flauto - Luca Martini , violino e viola - Stefano Colpi, contrabbasso


Girato nella Repubblica di Weimar, al tramonto del cinema muto, da un gruppo di giovani amanti del cinema che sarebbero diventati famosi, la maggior parte dei quali alla prima esperienza, il film racconta una domenica di quattro giovani berlinesi sulle rive del lago Wannsee. Quella che sembra una giornata spensierata non è solo il realistico ritratto di individui comuni in un giorno di festa ma anche il ritratto di una battaglia tra sessi. La vera protagonista del film è però la cinepresa e non gli attori, che non di rado vengono abbandonati in favore di dettagli, panoramiche o primi piani di persone che non hanno ruolo nella vicenda.

 

 

25 novembre ore 10.30

Città 2

A propos de Nice (Jean Vigo, 1930) rimusicazione di Tiziano Popoli
Stramilano (Corrado D’Errico, 1929) rimusicazione di Tiziano Popoli

Tiziano Popoli, tastiere - Enrico Merlin chitarra elettrica - Emilio Galante, flauto


A propos de Nice è l'audace film d’esordio di Jean Vigo, mitico enfant prodige del cinema francese. Vigo lo gira insieme al cameraman Boris Kaufman, fratello di Dziga Vertov. Pensato all’origine come una variazione sul tema della sinfonia cittadina (qui divisa in tre movimenti: mare, terra e cielo), cerca con irrefrenabile energia e sperimentalismo, influenzato dal surrealismo di Bunuel, di contrapporre la noia e l'indolenza delle classi privilegiate sulle spiagge o nei casinò della Promenade, alla forte carica erotica dei bassifondi popolari, all’esuberante energia proletaria che dimora nel ventre cittadino.
Con Stramilano Corrado D’Errico, giornalista, già collaboratore di Mario Camerini, firma un documentario autenticamente futurista sulla vita di una moderna metropoli. La macchina da presa registra la giornata, dall’alba al tramonto, di una Milano vitale e industriosa, soffermandosi sulle sue industrie tessili e sul nascente mercato della moda.

 

 

2 dicembre ore 10.30

Surrealiste

La perle (Henri d’Ursel - George Hugnet, 1929)
con il GRR (gruppo rumoristi di Rimusicazione)
At Land (1944) / Meshes of the Afternoon (1943) - (Maya Deren) rimusicazione di I’M ANITa

 

GRR (Gruppo Rumoristi di Rimusicazioni). Il gruppo si forma in occasione di un workshop organizzato a Bolzano dal Corso On Stage diretto da Paola Soccio sul rumorismo e si è dedicato alla sonorizzazione dal vivo di alcuni film del periodo del muto attraverso le tecniche tradizionali del rumorismo (foley art).
I'M ANITa / Matteo Ciminari, chitarra, Theremin - Mattia Borraccetti, contrabbasso - Luca Orselli, batteria, percussioni


Henri d’Ursel, autore di La Perle è considerato il primo storico del movimento Dada. Aderisce al gruppo surrealista nel 1932. Oltre il mezzo cinematografico persegue una ricerca dell’assoluto poetico e della bellezza grafica attraverso tecniche di animazione, fotomontaggi e collages fotografici, decoupages di giornali e assemblaggio di materiali diversi: oggetti trovati, alghe marine, carta strappata, che divengono bestiari ed erbari.
Le prime due pellicole, mute per volontà, di Maya Deren russa espatriata a New York sono caratterizzate da un uso poetico delle immagini, legate tra loro non secondo criteri (crono)logici, ma simbolici e associativi. In esse si può scorgere l'influsso di autori del Surrealismo, come Luis Buñuel e Jean Cocteau. Negli anni Quaranta è frequenta artisti come Anaïs Nin, Marcel Duchamp, John Cage, che in At Land fa una comparsata.

 

 


















 
     

   
   
   
   
   
 
   
   
   
   

 

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