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Sonata Islands Festival 2011

Jazz & Notation

"Jazz & Notation" tries to cross the border between written and improvised music, asking classical composers for more open forms and jazz musicians for more structured compositions. Musicians in the ensemble feel at ease passing from improvisation to reading and viceversa.

Amongst our guest soloists we would like to underline the presence of Giovanni Falzone, Salvatore Bonafede, Simone Zanchini, Gianni Gebbia, Achille Succi and Francesco Cusa.


La nona edizione del festival Sonata Islands si tiene anche quest’anno sia a Trento che a Milano da fine ottobre a metà dicembre. Le sedi sono numerose:  a Trento il Museo delle Scienze, il Teatro Portland, lo Studentato San Bartolameo, il Cineforum al Teatro S. Marco, a Milano la galleria d’arte Zona K e l’Erboristeria. A Milano quest’anno il festival si coniuga in Sonata Islands - Ah Hum Winter, alleandosi con un festival come Ah Hum, fondato sulle forze e la passione dei musicisti, presentato da Musica Jazz (nov. 2008) come "unico erede dei gloriosi festival che la città ha perduto".

La formula ormai consueta è quella di commistare jazz e musica classica contemporanea, linguaggio dell’improvvisazione e della composizione, in una sorta di Third Stream sperimentale, ospitando solisti jazz come Salvatore Bonafede, Giovanni Falzone, Francesco Cusa, Simone Zanchini con i quali la collaborazione è diventata consueta e l’interplay più profondo. Achille Succi e Gianni Gebbia sono nomi nuovi nel nostro cartellone. Alcuni gruppi ospiti nella parte milanese del festival, fra i quali spicca la presenza di Tiziana Ghiglioni.

Verranno presentate molte prime esecuzioni di Hubert Stuppner, Francesco Zago, Stefano Zorzanello, Stefano Nanni, Mario Pagotto, oltre che dei musicisti ospiti.

L’allargamento dell’orizzonte sinestetico al quale sempre abbiamo tenuto prevede oltre al nostro consueto sguardo cinematografico, con i muti musicati all’interno della programmazione del Cineforum di Trento, una nuova attenzione al teatro musicale, con tre appuntamenti dedicati al Teatro dei Pupi, a Rossini e a Mahler. Un appuntamento decisamente crossover offre trascrizioni per un quartetto dal suono acustico e classico, di alcune musiche emblematiche del RIO.

 

 

25 ottobre 2011, ore 21- Museo delle Scienze - Trento

La Pazzia di Orlando
Spettacolo per pupi, puparo e jazz ensemble 
Musiche originali con citazioni dall’Orlando di Haendel.
Giacomo Cuticchio/sceneggiatura, recitante, pianoforte
Salvatore Bonafede - pianoforte
Emilio Galante - flauto
Stefano Bertoli – batteria

 

 

La Pazzia d’Orlando per Jazz e Pupi rappresenta in forma musico/teatrale un momento del famoso passo sull’Orlando Innamorato che vede il primo paladino di Francia lasciare i suoi doveri di capitan generale dell’esercito di Carlo Magno per andare alla ricerca di Angelica, bellissima principessa indiana. Durante i suoi viaggi, il paladino Orlando ossessionato dalla figura di Angelica vagherà per cercarla attraversando valli, pianure e monti finendo per diventare pazzo furioso quando scopre che Angelica in fine, ha sposato un’oscuro soldato pagano.

la trama:
1) Orlando sogna Angelica in pericolo
2) l'amore di Orlando e Angelica
3) Orlando innamorato vaga nella foresta
4) Il combattimento di Orlando
5) La pazzia di Orlando

Il trio di musicisti interagisce con il puparo sostituendo quello che nella tradizione popolare è l'organetto meccanico. Mentre il repertorio di quell'organetto si rifà alla musica popolare di inizio Novecento, l'ispirazione di questa elaborazione colta parte dalle arie dell'Orlando di Haendel, coniugate con il linguaggio improvvisativo del jazz.

Da un’idea di Giacomo Cuticchio, palermitano figlio d’atre della più importante famiglia di pupari italiani. In scena i pupi a nudo, senza teatrino, in mezzo ai musicisti che diventano pupari loro stessi. Le musiche, in parte scritte (ispirato all’opera haendeliana) in parte improvvisate, nascono dalla consuetudine dei musicisti dell’ensemble con questa grande forma d’arte popolare.
Il programma è adatto anche ad un pubblico infantile.

Serata a sostegno della LILT.
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

 

Inaugurazione della mostra di Federica Galli
A cura di Buonanno Arte Contemporanea e Fondazione Federica Galli
introduzione di Brunamaria Dal lago Veneri.
La mostra delle opere di Federica Galli rimarrà al Museo delle Scienze durante i primi appuntamenti del festival, fino al 9 novembre, e seguirà con le sue illustrazioni tutto il festival, nel pieghevole che lo pubblicizza, che diventa così catalogo d’arte e libretto di concerti insieme.

 

 

 

Giovedì 3 novembre, ore 21 - Museo delle Scienze -Trento
Stefano Colpi Open Atrio
Walter Civettini tromba / Michele Giro pianoforte / Giuliano Cramerotti chitarra / Stefano Colpi contrabbasso / Stefano Bertoli batteria

Lo “ Stefano Colpi Open Atrio” è un quintetto formato da trio con pianoforte più tromba e chitarra che ruota attorno al lavoro compositivo del contrabbassista trentino Stefano Colpi. L' intento è quello di proporre una musica di forte impatto melodico, con una particolare attenzione alle sfumature timbriche e ai contrasti dinamici e ad uno sviluppo spaziale più che ritmico in senso stretto. Si tratta di una musica piuttosto varia, che pur restando jazz e basando il suo sviluppo sull' improvvisazione, guarda con attenzione alla tradizione  musicale europea. Vi si troveranno echi di impressionismo, frammenti di corale, sobrietà Biedermeier, ma anche, qua e là, brandelli di free jazz, poliritmi africani e strutture ritmiche della musica indiana.

Dal nuovo cd di prossima pubblicazione: I've never seen Paris

 

 

Mercoledì 9 novembre, ore 21 - Auditorium dello Studentato universitario San Bartolameo
International Troubadours
Alberto Turra chitarra e voce / Davide Tedesco contrabbasso e voce / Alberto Pederneschi batteria e percussioni

Su you tube il concerto

1

2

Presentazione del disco Sacred Ground (dal quale qui ascoltate Balcano)

 

 

 

I trovatori sono l'ultima stirpe di musicisti/poeti che l'europa ricorda in quanto mistici dediti in principio (in epoca pagana) al culto della madre terra poi modificatosi nel culto della madre santa (in epoca cristiana) e poi ancora nel culto dell'amor cortese. In questa epoca la madre terra reclama  (ri-chiama) la nostra attenzione. International Troubadours è un open duo (Alberto Turra e Davide Tedesco) ed ha all'attivo un disco intitolato 'Perché il vento non tace' con la partecipazione alla voce di Sarah Demagistri. Il secondo disco intitolato 'Sacred Ground' vede  la partecipazione alla batteria di Alberto Pederneschi. Il suono del trio cerca la sua ispirazione in realtà come Masada trio (violino, cello, contrabbasso), Bill Frisell trio, l'Experience di Hendrix, Charming Hostess e Cosa Brava di Fred Frith. Jazz_core con nuances balkan_funk.

 

 

 

 

17 novembre , ore 21 - Teatro Portland - Trento
20 novembre - ore 11.30/ Zona K via Spalato 11, Milano

Alt Rock for chamber quartet 
Sonata Islands
Emilio Galante          flauto, ottavino
Valerio Cipollone  clarinetto, clarinetto basso
Andrea Pecolo           violino
Bianca Fervidi            violoncello

Fred Frith Hands of the Juggler - Norrgarden Nyvla (trascrizione di Giovanni Venosta) - Snake Eating Its Tail (trascrizione di Mauro Pedron

Nico Muhly     I Know Where Everything Is

Emilio Galante   Distillando (novità)

Francesco Zago  Brachilogia

Guillame Connesson         Toccata - Nocturne

Stefano Zorzanello Luoghi che apettano

Tiziano Popoli Crossroads

Univers Zero           Presage (trascrizione di Giovanni Venosta)

Tradurre per un'organico cameristico il groove del rock alternativo è operazione perfettamente lecita. Il rock sperimentale non ha bisogno della ritmica di basso e batteria per trasmettere il suo messaggio di intensa ricerca e di vivace contemporaneità.
Il programma vuole dimostrare quali siano oggi le forti ed espressive voci della musica nuova fuori dagli stantii linguaggi dell'avanguardia colta.

Fred Frith è in questo senso un musicista esemplare: sperimentale, creativo, colto nell'atteggiamento di elaborazione intellettuale e nello stesso tempo profondamente legato alle ragioni vitali e performative del rock.  Hands of the Juggler e Norrgarden Nyvla sono due tracce di Gravity, del 1980, uno degli album seminali del RIO, Rock in Opposition. Il corrispondente francese dell'anglosassone Frith è Daniel Denis, leader degli Univers Zero. Presage è tratto da un altro album seminale del RIO, Uzed, del 1984.
Attorno a queste musiche il resto del programma, con due giovani musicisti, uno francese e l'altro americano, Guillame Connesson (1970) e Nico Muhly (1981), che si potrebbero definire come post-minimalisti profondamente influenzati dalla musica extracolta e rock.
Fra i compositori italiani in programma Francesco Zago è la mente di Yugen, il punto di riferimento per il RIO nostrano, mentre sia Stefano Zorzanello che Tiziano Popoli hanno collaborato con Fred Frith.

 

Sonata Islands AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL

Nato nel 2000, AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL, è un evento a carattere ricorrente diventato a pieno titolo un atteso appuntamento della vita culturale e musicale della città. Anche la sua ultima edizione, tenutasi in luoghi diversi del Quartiere Isola nel maggio 2011, ha confermato AH-UM MJF come una delle più importanti iniziative dedicate al jazz nazionale. Quanto detto è stato perfettamente sintetizzato da un commento apparso sulla rivista Musica Jazz (nov. 2008) che ha presentato AH-UM come "unico erede dei gloriosi festival che la città ha perduto". Ricca di eventi, la rassegna si sviluppa in luoghi diversi proponendo concerti, mostre, laboratori, presentazioni di libri e un festival nel festiva per i più piccoli intitolato AH-UM KIDS. Tutto ciò è realizzato dall'Associazione Culturale Collettivo Jam, attraverso la messa in opera di una ricca rete di, collaborazioni e sinergie tra realtà istituzionali (associazioni culturali e di quartiere...), culturali (gallerie d'arte, spazi polifunzionali...) e commerciali (locali per pubblico spettacolo, pub, negozi, artigiani...) al fine di creare un momento spettacolare e ricreativo di alto profilo e di ampio respiro.

 

 

Sabato 19 novembre - ore 18.00/ L’Erboristeria - Corso di Porta Romana 123, Milano
KOINEJAZZ TRIO

 

 

 

24 novembre 2011, ore 21 - Teatro Portland - Trento
25 novembre - ore 20.00/Zona K Milano

Sonata Islands meet Mahler
Il canto della terra
Giovanni Falzone/tromba Emilio Galante/flauto Achille Succi/clarinetto e sax alto
Simone Zanchini/fisarmonica Stefano Senni/contrabbasso Francesco Cusa/batteria /Tommaso Lonardo voce recitante

Il canto della terra - Parafrasi jazz per sestetto e voce recitante su Das Lied von der Erde di Gustav Mahler
Testo di Giuseppe Calliari ispirato ai testi mahleriani

In coproduzione con il festival di musica Contemporanea di Bolzano (programma per l'anno mahleriano). Concerto rappresentato a Bolzano il 18 ottobre, al teatro Cristallo

 Das Lied von der Erde, intreccio di architettura sinfonica e ciclo liederistico, è la più personale partitura di Gustav Mahler. Composto a Dobbiaco, residenza estiva del musicista negli ultimi anni, il Canto rappresenta un filtrato congedo letterario e musicale. L'esotismo della fonte, un antico ciclo di poesie cinesi nella versione tedesca di Hans Bethge (1907), è la maschera dietro la quale il compositore parla di sé e dell'uomo.
Se tutta la produzione mahleriana attesta la perdita dell'unità con la natura e con il mondo, e l'abissale nostalgia di un'innocenza perduta, nel Canto (della desolazione) della terra non trovano posto né la sarcastica parodia della storia né l'anelito, tra fiabesco e mistico, all'assoluto. L'eternità qui cantata è l'inconsumabile giovinezza della natura, e l'angoscia si mitiga nella contemplazione dell'eterna ciclicità della vita.
A partire dai testi messi in musica da Mahler, un dialogo immaginario -una cornice e cinque frammenti redatti da Giuseppe Calliari - ripercorre le figure che via via prendono congedo da chi “si incammina verso i monti”, per fare ritorno “alla terra natale”.

 

 

Sabato 26 novembre - ore 18.00/ L’Erboristeria
DIMITRI GRECHI ESPINOZA/TITO MANGIALAJO RANTZER
Dimitri Grechi Espinoza/sassofoni -Tito Mangialajo Rantzer/contrabbasso

 

 

Domenica 27 novembre - ore 11.30/Zona K
TIZIANA GHIGLIONI/SIMONE MASSARON
Tiziana Ghiglioni/voce
Simone Massaron/chitarra

 

 

 

1 dicembre 2011, ore 21 - Teatro Portland –

Trento Sonata Islands: Rossini jazz remix
Gioachino Rossini           Maometto II o l’Assedio di Corinto, La donna del lago
Musiche di Gioachino Rossini reinventate da Daniele Carnevali
Giordano Montecchi, Sonata Islands Achille Succi /clarinetto, Emilio Galante/flauto, Helga Plankensteiner/sax baritono; Christian Stanchina tromba, Demetrio Bonvecchio trombone

Giordano Montecchi, musicista e musicologo (autore di una fortunata Storia della Musica per BUR e critico musicale per l’Unità) ha scritto alcuni fa alcuni racconti ispirati alle opere di Rossini. Racconti che insieme ne sono sintetica narrazione e invenzione letteraria in stili diversi. Di due di questi racconti si propone una messinscena per voce recitante e ensemble jazz, in una sorta di spartano teatro da camera. La musica di Rossini si presta particolarmente ad una reinvenzione jazzistica, come ha dimostrato già negli anni Novanta il fortunato lavoro dell’inglese Mike Westbrook sul Guglielmo Tell. Dei due racconti rossiniani La donna del lago è stata scelta per la scorrevolezza della narrazione, dato non sempre scontato nei plot spesso farraginosi del melodramma ottocentesco. Maometto II o l’Assedio di Corinto viene raccontato con finzione stilistica borgesiana, come uno stesso plot coniugato in due distinti maniere.

Gioachino - con una sola “c” - Rossini. Ovvero la sfinge che ride - o sembra - e così nasconde il suo pensiero. In tema di sorrisi, infatti, Rossini è più misterioso ancora della Gioconda.
Alcuni anni fa, quasi venti, ricorreva il duecentesimo anniversario della nascita e mi fu chiesto di raccontare in prosa alcuni dei libretti musicati da Rossini da affidare alla recitazione di alcuni attori nell'ambito di una mostra dedicata al pesarese. Ne sortirono una quindicina di  racconti assai disuguali fra loro, in virtù di un caleidoscopio drammaturgico e narrativo che talvolta è pressoché impossibile ridurre a condensato, mentre altre volte sembra alimentare le fantasticherie più fervide.
Fantasie cui da subito, con insistenza, si saldò l'idea che dal racconto, come da una perpetua circolarità simbolica, potesse nuovamente scaturire un teatro, una musica, tanto irriducibilmente teatrale era il sigillo dell'originale.
Rebus o sciarada, dunque, risolta qui in due tascabili saggi o esperimenti in forma di melologo. Sullo sfondo riecheggia, in vesti inedite e reinventate, la musica di Rossini che nuovamente si intreccia alle parole, ai caratteri, agli enigmi, anch'essi riletti e riscritti. Teatro? O forse solo suggestione di teatro? Tributo o ingiuria? Vai te a sapere, ma benvenga il dubbio, questo imprescindibile sale dell'invenzione. Che però non scalza una certezza: ci sono testi e autori che più li rivolti o li stravolgi, più si svelano e ingigantiscono; e Rossini di certo è fra questi.
GM

 

 

 

 

Teatro S. Marco, Trento all’interno della programmazione del Cineforum
Muti Musicati

5  dicembre , ore 20,45
La Maison de la rue Troubnaïa
lungometraggio di Boris Barnet (URSS 1928)

Dimitri Artemenko  violons acoustique et électrique /  Vadim Sher piano et orgue Farfisa

6  dicembre, ore 20.45
Cinema di animazione
Cortometraggi di Émile Cohl e Max Fleicher (1909-1916)

Max Fleicher The clown's little brother musica di Mario Pagotto

Emile Cohl Les Fantoches

Gianni Gebbia sax alto /  Tiziano Popoli tastiere /  Emilio Galante  flauto
Musiche di Mario Pagotto, Gianni Gebbia, Tiziano Popoli, Emilio Galante

 

 

 

 

Martedì 13 dicembre, ore 21, Museo delle Scienze - Trento
Ensemble di Ferdinando Faraò “Darwin Suite”

Shinobu Kikuchi voce e violino /  Francesco Forges voce e flauto /  Marco Fior tromba /  Rudi Manzoli sax tenore e soprano /  Michele Benvenuti trombone /  Tito Mangialajo Rantzer contrabbasso/  Ferdinando Faraò batteria

Ho voluto pensare a un progetto che fosse dedicato interamente alla figura di Charles Darwin, il noto scienziato naturalista inglese del quale è ricorso nel 2009 il bicentenario della nascita. Mi sembra un tributo dovuto soprattutto in questo momento storico in cui il pensiero scientifico - e aggiungerei la cultura tout court - stanno correndo un pericolo di involuzione e di estinzione.
A suffragio di quanto premesso riporto di seguito le parole del filosofo della scienza, Telmo Pievani”. (FF)

“L'evoluzione è un fatto. Chi si scaglia contro Darwin non lo fa per amore di verití. Chi vorrebbe insegnare nelle scuole il teorema del “Disegno Intelligente” ha in mente una società antimoderna, condizionata da valori religiosi pervasivi e dogmatici. La teoria darwiniana dell'evoluzione è il quadro teorico ineludibile entro il quale si inscrivono tutti gli studi della biologia contemporanea. La biologia molecolare, la paleontologia, l'ecologia, la medicina, l'antropologia: nulla di tutto ciò avrebbe alcun senso al di fuori della cornice concettuale evoluzionistica. Fin dai primi appunti - scritti negli anni trenta dell'Ottocento - a Charles Darwin fu chiaro che la sua era qualcosa di più che una teoria scientifica: era un “lungo ragionamento” che minava alla base la concezione provvidenzialistica del mondo, includendo definitivamente l'uomo entro le leggi di natura. Nei quasi due secoli che ci separano da allora, la teoria dell'evoluzione si è arricchita di innumerevoli fatti nuovi e di una incredibile quantità e varietà di prove sperimentali ed empiriche. Darwin, invariabilmente, funziona.
Ma da sempre c'è chi si oppone, tentando di screditare il darwinismo, accusandolo di debolezze che non ha o attribuendogli esiti nefasti che gli sono estranei.”

La Suite contiene composizioni originali di Ferdinando Faraò più una composizione del contrabbassista e compositore nero-americano Charles Mingus intitolata Pithecantropus Erectus. Il filo rosso che lega i diversi movimenti della suite è rappresentato dal testo, cantato o recitato, che è parte integrante dell’opera e che raccoglie in una sorta di narrazione frammentata frasi, citazioni, aforismi e scritti di Darwin.

 


















 
     

   
   
   
   
   
 
   
   
   
   

 

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