Il sassofonista Tino Tracanna ha fatto parte stabilmente di alcune delle più importanti formazioni italiane, prima il gruppo di Franco D’Andrea, per dieci anni negli anni 80 e poi dal 1983 a tutt’oggi il quintetto di Paolo Fresu. Come pochi altri jazzisti italiani tiene al carattere cameristico della propria musica, alla ricerca dell’interplay. Nei suoi dischi solistici ha spesso guardato con curiosità al mondo della musica classica, alla composizione colta, in lavori come Affinità elettive e Gesualdo (ispirato ai madrigali di Gesualdo da Venosa), collaborando con il compositore Corrado Guarino. Ha  suonato con Gianlugi Trovesi, Dave Liebman, Steve Lacy, Barry Altschul, Mark Helias, Tamas Stanko, Pierre Favre.

Il concerto si è sviluppato in collaborazione con gli allievi della Classe di Jazz del Conservatorio di Trento, guidata da Roberto Cipelli.

Ritual for the Pregnant Fox di Luca Vianini ha vinto la selezione del Conservatorio di Trento per una composizione ispirata molto liberamente agli affreschi di Dosso Dossi che, nel Castello del Buonconsiglio, narrano la favola della Volpe e della Cicogna: la musica vuole descrivere quello che Vianini immagina essere lo stato d’animo della cicogna che si
prende una bella rivincita sulla volpe incinta, portandogli un neonato.. Sul groove ritmico di
contrabbasso e batteria i fiati si impegnano in poliritmie e dissonanze per sottolineare l’intenzione del brano.

Young Energy di Luca Garro, attraverso il recupero di tecniche classiche miste ad un uso del linguaggio jazzistico, vuole esprimere la speranza per l'avvento di forze giovani e vitali in un mondo caratterizzato da continue tensioni socio-politiche. La linea melodica è un tema di 16 battute che viene proposto in modo dodecafonico accompagnato,  in piena libertà, da accordi tonali-modali. E’ in forma di rondò ABACADA dove A è presentato sempre con la ritmica funky in 4/4.

In Jazz Tales di Giampaolo Testoni “i sei strumenti dell’ensemble sono i protagonisti di micro-racconti musicali e la parte registrata (suoni elettronici e campionati) è il pattern, l’ambientazione, il personaggio invisibile. Dal 2002 la mia musica ha recuperato tecniche e strumenti (come l’elettronica) che appartenevano agli esordi della mia trentennale attività e che mi hanno mostrato strade nuove, proprio perché “antiche”, soprattutto per i lavori che ho dedicato alla Danza. Questo brano è una libera e astratta narrazione, jazz appunto, tra elementi diversi ma in un omogeneo e per me irrinunciabile lavoro di costante variazione timbrico-tematica” GT

 

 
     

   
   
   
   
   

 
   
   
   
   

 

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