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Pietro Tonolo, veneziano, incontra il jazz ventenne e abbandona la
sua attività di violinista classico. Dopo avere fatto parte per cinque
anni del gruppo di Enrico Rava, costituisce alla fine degli anni 80 un
quartetto con Rita Marcotulli, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto.
Collabora con Kenny Clarke, Roswell Rudd, Sal Nistico, Chet Baker (con
cui ha suonato a New York nell’85) Lee Konitz, John Surman, George
Lewis, Barry Altschul, Joe Chambers, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Dave
Holland, Tony Oxley, Steve Swallow, Miroslav Vitous, Paul Motian (del
cui gruppo “Electric Bebop Band” ha fatto parte dal 1999 al 2004).
Dall’88 collabora con il gruppo di Henri Texier dirigendo inoltre
propri gruppi (con Piero Leveratto, Sandro Gibellini, Alfred Kramer,
Roberto Rossi). E’ uno dei rari jazzisti italiani che si trova
perfettamente a proprio agio anche nel repertorio scritto di
avanguardia, affrontato negli ultimi anni soprattutto col quartetto
Arundo Donax.
In Slueb (anagramma di blues) Edoardo Lattes
tende a contrapporre i due mondi musicali di composizione e
improvvisazione, dando più risalto alle differenze che alle analogie.
Le indicazioni sono molto dettagliate per ciò che riguarda l’aspetto
formale mentre per ciò che riguarda lo specifico contenuto
melodico/armonico tali indicazioni prevedono differenti gradi di
libertà.
In Luna Traversa di Simone Boi le armonie di carattere
a volte dolce, a volte più tagliente, i ritmi a tratti tradizionali a
tratti irregolari, si alternano in un contesto dal tono ironico e
lunatico (come detta il titolo), in una forma rigidamente classica che
ricorda la forma-sonata, nel cui sviluppo trovano spazio parti
improvvisate dal sassofono solista
In Minime massime Carlo
Galante cerca la piccola forma, dopo il lungo ed articolato Rosso:
collisioni certe dello scorso anno. Anche l’organico minimalisticamente
si riduce a sax e flauto.
In Ritratto di Sileno - Il satiro di
Trento Piero Milesi si ispira al delizioso bronzetto di Andrea Riccio,
dalla collezione del Castello. “Ma quanto nell’uomo resiste l’animale?
E quanto nell’animale si intravede l’uomo? Con la rappresentazione del
satiro, espressione della forza vitale della natura, il suono, elemento
primigenio dell’universo, risveglia l’istinto” PM
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