Muti Musicati

 
 

Un videoconcerto dedicato agli esordi novecenteschi della "settima arte", alla bellezza e la semplicità delle immagini create dai pionieri dell'avventurosa storia del cinema.
Alcuni muti di Porter, Vertov, Lumière e Méliés vengono sottoposti a elaborazioni creative di montaggio e colorazione da Fabrizio Varesco e Giorgio Longo, e poi musicati da quattro compositori, Filippo Del Corno, Carlo Galante, Fabrizio De Rossi Re ed Emilio Galante.

Emilio Galante flauto e flauto basso
Andrea Pecolo violino
Bianca Fervidi violoncello
Andrea Dulbecco vibrafono e percussioni

Filippo Del Corno Lumière - Il taglio dell'occhio
cortometraggio elaborato da Fabrizo Varesco

Emilio Galante Porter - Il grande assalto al treno
cortometraggio elaborato da Fabrizo Varesco

Fabrizio De Rossi Re L' Eclipse - musica per l'omonimo film di Georges Méliés
1) The Courtship of the Sun and Moon
2) The Wandering Stars
3) An Unexpected bath

Carlo Galante
Tziga Vertov - L'uomo con la macchina da presa
cortometraggio elaborato da Giorgio Longo

 

"Il grande assalto al treno" di Edwin Porter
musica di Emilio Galante, rielaborazione di Fabrizio Varesco
Il primo piano di Barnes, il capo dei banditi, che spara sul pubblico nel film del 1903 "The Great Train Robbery" di Edwin S. Porter è la prima immagine culto della storia del cinema.
A distanza di 100 anni la sintesi e la bellezza del breve film di Porter, 10 minuti circa, è ancora intatta.
L'elaborazione compiuta sul film di Porter è una ricerca all'interno di un'immagine ricca di spunti formali e narrativi. I folgoranti bagliori del colore che esplode improvvisamente sul bianco e nero sono stati esaltati dalla tecnica digitale,
l'inserimento della sceneggiatura originale come un prezioso documento ritrovato ha la stessa rilevanza delle immagini, l'esaltazione di alcune scene con il ralenty consentono di apprezzare la genialità del montaggio di Porter.
Lo stesso primo del bandito che spara sul pubblico all'inizio del film lo ritroviamo alla fine come se il film dovesse ripetersi allÌinfinito.
"The Great Train Robbery" è il primo film western ed ebbe un enorme successo di pubblico e questo in qualche modo assicurò un futuro al cinema.



"L'uomo con la macchina da presa" di Tziga Vertov
Musica di Carlo Galante, montaggio e colori di Giorgio Longo
"Respingendo tutto ciò che, a suo parere, sapeva di artificio derivato dal teatro (studio, attori, scenari, regia), rifiutando qualsiasi ricostruzione davanti alla macchina da presa, nel 1922 Tziga Vertov fondò il kino-glaz (cine-occhio). Questa scuola si proponeva di cogliere la realtà dal vivo, ritornando così ai principi dei fratelli Lumiere. Il regista, annullandosi dietro l'obiettività assoluta della macchina da presa, filmava una quantità di documenti in base a un tema vago che serviva da filo conduttore. L'arte consisteva nel collegare le riprese, nell'ordinarle e nel montarle. Il significato scaturiva dal senso che acquistavano i fatti messi in questo modo in relazione tra loro.
Un po' come il poeta che, invece di costruire le rime e la prosodia in ragione di un tema scelto, esprimesse delle idee e delle emozioni con l'aiuto delle rime che gli vengono in mente. In poesia ciò accade spesso, purtroppo non si trattano le immagini come le parole, perchÈ se le parole vengono in mente con facilità le immagini non appaiono per il solo fatto di sollecitarle. Bisogna quindi accostare dei fatti autentici servendosi di documenti tratti da film d'attualità. Si esprime un'idea che esiste in virtù di questo rapporto e che riesce a far dire alle immagini una cosa del tutto diversa da quello che testimoniavano in origine. E' l'arte di fare del falso col vero.
L'opera principale di Tziga Vertov fu " l'uomo con la macchina da presa", un documentario girato nel 1924 e da cui ho tratto i fotogrammi che appaiono nel video in bianco e nero. Ma utilizzando la sua stessa teoria ho creato tramite computer delle variazioni colorate alle sue immagini che riportano il suo discorso di cogliere la realtà sul vivo ad una immagine artefatta quasi pittorica e non più fotografica. Ho tentato cioè di richiudere il cerchio tramutando il falso fatto col vero nel vero fatto col falso"



Lumière - Il taglio dell'occhio
cortometraggio di Fabrizo Varesco musiche di Filippo Del Corno

"Per lanciare il cinematografo il periodo dovrà essere quello di Natale e il luogo sarà i boulevard di Parigi, dove in quel periodo si impiantano i baracconi delle fiere." Così disse Louis Lumière al fratello Auguste.
"Mi trovai di fronte un piccolo schermo e dopo pochi istanti apparve una fotografia immobile di Place Bellecour di Lione e pensai :
Ci hanno scomodati per delle proiezioni, sono dieci anni che le faccio.
Avevo appena pensato questo quando un cavallo che tirava un carro cominciò a muoversi verso di noi, seguito da altre carrozze e dai passanti: insomma tutta l'animazione di una strada. Lo spettacolo ci lasciò a bocca aperta, stupefatti, senza parole per lo sbalordimento."
George Méliés, 28 dicembre 1895 al Grand Cafè di Parigi.


L' Eclipse - Georges Méliés

Credo che la musica espressamente scritta per una pellicola cinematografica antica o moderna debba necessariamente creare una sorta di drammaturgia parallela, raccontare qualcosa che "accompagni" l’immagine, con i suoi tempi rigorosi e i cambiamenti d’immagine, ma allo stesso tempo raccontare autonomamente una storia diversa. Partendo da questo presupposto ho pensato di costruire un percorso musicale con un valzer incalzante e delirante che sottolinei la grottesca ironia già presente con molta evidenza in quasi tutti i films di Georges Méliés. Il valzer sembra alludere continuamente (come brandelli di una memoria deformata) ad alcune sollecitazioni musicali della tradizione, e questo contribuisce a rendere il percorso (visivo e sonoro) accidentato e imprevedibile. Sono convinto, dicevo qualche anno fa presentando un mio lavoro ispirato alla musica di Giuseppe Verdi, che il miglior omaggio che si possa fare ad un grande artista, l’omaggio in fondo più rispettoso, sia quello di stravolgere con divertimento la sacralità indiscussa dellíomaggiato.. di cambiarne i connotati ..rotolandosi con divertimento tra le pieghe del suo mondo. (Fabrizio De Rossi Re ‚ 2004)

ll film è diviso in tre brevi parti:
THE COURTSHIP OF THE SUN AND MOON
Poco prima di un’eclisse di sole un autorevole astronomo (vestito come un vecchio mago) ne illustra il meccanismo ai propri studenti. Il rintocco di un orologio annuncia l’imminenza dellíevento atteso. L’astronomo e i suoi discepoli salgono in tutta fretta allíosservatorio, da dove scrutano il cielo.
THE WANDERING STARS
L’eclisse si compie: la luna, assonnata, oscura il sole, decisamente contrariato dall’inattesa interferenza. Più lontano ancora, con l’aiuto di potenti cannocchiali, scopriamo un mondo fatto di stelle, comete e pianeti, non sempre in perfetta armonia gli uni con le altre.
AN UNEXPECTED BATH
La scoperta di questo mondo incredibile fatto di comete e pianeti che danzano e s’intrecciano crea una ridicola e improvvisa frenesia nell’astronomo che in un momento di distrazione precipita dallíosservatorio infilandosi con la testa in una tinozza díacqua nello stupore generale.

 

 

 
     
   
   
   
   
   
 
   
   
   
   

 

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