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  • €9,00
  • Relendo Villa lobos
  • Sonata Islands: Cristina Renzetti voice/ Emilio Galante flute/Gabriele Zanchini accordeon/ Michele Francesconi piano
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  • €9,00
  • Doublesex
Music by Emilio Galante, libretto by Antonia Sorce
Sonata Islands Trio, Eccher female choir conducted by Chiara Biondani

(Melologo Jazz per voce recitante, coro femminile e trio)
musica di Emilio Galante
testo di Antonia Sorce

Il Tre contenuto nel Due. Così è. Da A e B discendono tre possibili combinazioni: A+A, B+B, A+B (ovvero: B+A che, in questo caso, è lo stesso). L’unione dei due tipi è l’unità, l’intero, la perfezione della sfera. Il tipo singolo invece è un tipo monco, privato della sua metà complementare. Nel Simposio, Platone affida ad Aristofane il racconto (tra l’umoristico e il surreale) di una perfetta, possente umanità primigenia di forma sferica e distinta in tre generi: dal Sole il maschio-maschio; dalla Terra la femmina-femmina; dalla Luna il maschio-femmina: androgino e perfetto. Tanto gagliarda e orgogliosa era questa umanità che Zeus decise di stroncarne la preoccupante ascesa verso l’Olimpo. Col fulmine dunque li dimezzò e i moncherini divennero chi uomo e chi donna. Fine della favola.
Da mitica perfezione ad anomalia genetica, il passo è lungo o breve quanto il passaggio dal mito alla storia o alla scienza. Antonia Sorce trae da Middlesex di Jeffey Eugenides un testo che trasuda umanità sofferente e, insieme, si riaggancia con forza al mito, da...  more
credits
released June 16, 2016

voce recitante: Mara Pieri

Sonata Islands Trio: Emilio Galante, flauto / Andrea Dulbecco, vibrafono / Salvatore Maiore, contrabbasso

Ensemble vocale Celestino Eccher diretto da Chiara Biondani:
Iris Pancheri / Elisa Deromedis / Cristina Martini / Rosanna Vit / Maddalena Barbi / Veronica Maistrelli / Giuditta Clauser / Erika Maistrelli

rec & mixed december 2015 - april 2016 at studio Metrorec, Riva del Garda TR (Italy)
produced by Trentino Jazz e Sonata Islands

2016 a simple lunch 23asl/2016

artwork di copertina Enzo Patti

live demo on youtube









  • €9,00
  • Zack Browning Soul Doctrine
  • with the Sonata Islands Quartet: Emilio Galante-flute/Pepito Ros-sax/Walter Zanetti-electric guitar/Andrea Dindo-piano.   Innova 2018
  • Five compositions written by Zack Browning: Soul Doctrine, Rock Furious, Flute Soldier, Silent Crackdown, Unafraid. Zack Browning is a composer whose music is descibed as"way-cool in attitude...speed-demon music" and "propulsive, giddy, rocking... a rush of cycling riffs and fractured meters"(The New Yor Times), The Irish Times proclaimed he is "bringing together the procedures of high musical arte with the taste of popular culture".
  • Reviews
    Textura - Kathodik








  • Sonata Islands meets Mahler
    €9,00

    Sonata Islands meets Mahler
    Emilio Galante-flute, piccolo/ Giovanni Falzone- trumpet/ Achille Succi- clarinet, bass clarinet and alto sax/ Simone Zanchini-accordeon/ Stefano Senni - double bass/Francesco Cusa - drums
    A tribute to Gustav Mahler Das Lied von der Erde. Six songs for six musicians.
    live in milano

  • Das Lied von der Erde, intreccio di architettura sinfonica e ciclo liederistico, è la più personale partitura di Gustav Mahler. Composto a Dobbiaco, residenza estiva del musicista negli ultimi anni, il Canto rappresenta un filtrato congedo letterario e musicale. L’esotismo della fonte, un antico ciclo di poesie cinesi nella versione tedesca di Hans Bethge (1907), è la maschera dietro la quale il compositore parla di sé e dell’uomo.Se tutta la produzione mahleriana attesta la perdita dell’unità con la natura e con il mondo, e l’abissale nostalgia di un’innocenza perduta, nel Canto (della desolazione) della terra non trovano posto né la sarcastica parodia della storia né l’anelito, tra fiabesco e mistico, all’assoluto. L’eternità qui cantata è l’inconsumabile giovinezza della natura, e l’angoscia si mitiga nella contemplazione dell’eterna ciclicità della vita.A partire dai testi messi in musica da Mahler, un dialogo immaginario - una cornice e cinque frammenti redatti da Giuseppe Calliari- ripercorre le figure che via via prendono congedo da chi “si incammina verso i monti”, per fare ritorno “alla terra natale”.

    Parafrasi jazz per sestetto, voce recitante e video su Das Lied von der Erde di Gustav Mahler
    Testi di Giuseppe Calliari - Composizioni di Simone Zanchini, Giovanni Falzone, Emilio Galante, Hubert Stuppner, Stefano Nanni, Achille Succi ispirate alla partitura mahleriana . Il progetto è esemplare operazione crossover fra jazz e musica classica, tipica della ricerca di Sonata islands, in questo caso un passo oltre la fortunata operazione di Uri Caine, che aveva già fatto dialogare il jazz con Gustva Mahler.
    A tribute to Gustav Mahler Das Lied von der Erde. Six songs for six musicians. Sonata Islands tries to cross the border between written and improvised music, asking classical composers for more open forms and jazz musicians for more structured compositions. Musicians in the ensemble feel at ease passing from improvisation to reading and viceversa.













Sonata Islands goes RIO - AltRock
€9,00

RIO (rock in opposition) transcribed for acoustic quartet (flute bass clarinet, violin, cello)
works by Fred Frith, Univers Zero and original compositions

Snake eating its tail

Norrgarden Nyvla

Fred Frith    Norrgarden Nyvla (trascrizione di Giovanni Venosta)     03.03
Fred Frith Hands of the Juggler  (trascrizione di Giovanni Venosta)    04.46
Fred Frith       Snake Eating Its Tail (trascrizione di Mauro Pedron)    01.44
Emilio Galante    Rethinking Plague (ispirato a Love di Mike Johnson)    03.51
Daniele Denis/Univers Zero         Presage (trascrizione di Giovanni Venosta)    10.25
Massimo Giuntoli    Land Arf    06.21
Francesco Zago  Brachilogia     03.06
Emilio Galante   Distillando     04.21
Tiziano Popoli Crossroads     04.37
Stefano Zorzanello Luoghi che aspettano    08.06
total time    50.20

Emilio Galante    flute, piccolo
Valerio Cipollone, bass clarinet, clarinet
Andrea pecolo    violin
Bianca Fervidi cello

Sulla parete a destra del mio letto tuttora campeggia il manifesto originale con il programma della rassegna di “Rock in Opposition”, di passaggio al Teatro dell’Elfo a Milano nel 1979. Una sorta di memento audere semper della musica che avrei continuato ad ascoltare con devozione per i successivi trentatré anni e che non mi sono ancora stancato di seguire. Avevo diciotto anni, ero studente del Conservatorio e naturalmente al verde, anche perché spendevo sistematicamente tutta la mia “paghetta” settimanale in dischi. Nonostante il biglietto costasse “solo” duemila lire per ogni ingresso, avevo quindi la possibilità di scegliere solo due tra tutti i concerti del meraviglioso “gruppo dei sette”: Etron Fou Leloublan, Aksak Maboul, Art Bears, Art Zoyd III, Samla Mammas Manna, Univers Zero e Stormy Six… una vera “scelta di Sophie”, mannaggia… Un po’ alla disperata, alla fine optai per Etron Fou (che avevo già visto e dei quali apprezzavo molto la spregiudicatezza patafisica) e Art Zoyd (non li conoscevo affatto, ma mi incuriosiva parecchio un ensemble con tre archi elettrici e tromba), anche se negli anni a seguire i miei preferiti sarebbero poi diventati soprattutto Art Bears e Univers Zero. Ricordo ancora l’impressione che ebbe un mio carissimo amico violinista, il quale rimase piuttosto infastidito dalla ruvidezza del suono di Gérard Hourbette. Inutile dire che io invece ne rimasi rapito… Chi avrebbe immaginato che di lì a poco la Recommended Records dell’incommensurabile Chris Cutler avrebbe concesso l’onore di più pubblicazioni ai miei lavori in coppia prima con Roberto Musci e successivamente con Massimo Mariani. E che ancora molti anni più tardi avrei addirittura trascritto due composizioni di Fred Frith e una di Daniel Denis per Sonata Islands! Personalmente ritengo che uno degli aspetti più appaganti di quest’ultima apparizione è l’essere in così onorevole compagnia. Desta una certa ammirazione constatare la qualità e la varietà creativa anche delle composizioni originali che, come tratto comune distintivo, manifestano l’evidente affetto per la “Roccia In Opposizione” da parte di tutti i compositori coinvolti. Mentre si ascolta questa raccolta, oltre a trovare un’altra trascrizione del Frith più recente da parte di Mauro Pedron, ecco che le lettere che formano il nome dell’ensemble fondato da Emilio Galante si ricompongono in “Dissonant Alas” per le “brachilogie” di Francesco Zago, per poi riapparire sotto forma di “Assonant Dials” per il brano di Massimo Giuntoli (che qui compare anche in veste di pianista). Si prosegue divertiti nel gustare il “tango” di Tiziano Popoli per poi soffermarsi nei “luoghi” di Stefano Zorzanello di julverniana memoria. Infine i due brani di Galante stesso, che si palesa attraverso un amoroso tributo ai Thinking Plague e con Distillando, delicato ma vagamente sinistro, come si conviene al puro stile RIO.
Infine due parole per Marcello Marinone, in omaggio alla sua donchisciottesca testardaggine nel tener viva una collana discografica di così alto livello in tempi così difficili, specie per la sopravvivenza della musica cosiddetta “altra”.

Giovanni Venosta, Milano, 26 marzo 2012

At the right side of my bed, on the wall, still stands out the original poster of the “Rock in Opposition” programme, passing in Milan at Teatro dell’Elfo in 1979. A sort of musical memento audere sempre (“remember to dare always”) which I would have listened with devotion for the next thirty-three years and I haven’t got tired of following yet. I was eighteen, I was a student at the conservatory and, of course, dead broke, even because I sistematically spent all my “allowance” for records. Even if the cost of the ticket was “just” two thousand liras for each gig, I could choose two of the concerts of the wonderful “group of seven”: Etron Fou Leloublan, Aksak Maboul, Art Bears, Art Zoyd III, Samla Mammas Manna, Univers Zero and Stormy Six… an actual “Sophie’s choice”, damn… Finally I opted for Etron Fou (I saw them yet, and I liked very much their pataphysical open-mindedness) and Art Zoyd (I didn’t know them at all, but I was really curious about an ensemble with three electric strings and trumpet), though in the following years Art Bears and Univers Zero in particular would have become my favourite ones. I still remember the impression from a great friend of mine, a violin player, who got a little bit annoyed by Gérard Hourbette’s rough sound. Useless to say that I was spellbound instead… Who could have imagined that after some time Recommended Records and the great Chris Cutler would have given me the honour of various releases, first with Roberto Musci and then with Massimo Mariani. And that many years later I would have even transcribed two compositions by Fred Frith and one by Daniel Denis for Sonata Islands! Personally I think that one of the most fulfilling feature of this project is the fact of being in such an honorable company. The quality and the creative variety of the original compositions are praiseworthy too. As a common and distinctive feature, all the composers openly show their love for “Rock in Opposition”. If you listen to this compilation, you can also find another more recent Frith’s transcription by Mauro Pedron; if you shuffle the name letters of the ensemble established by Emilio Galante, you can rewrite it as “Dissonant Alas” for the “brachilogie” by Francesco Zago, then they reappear as “Assonant Dials” in Massimo Giuntoli’s piece (here Giuntoli plays the piano too). So we go on enjoying the cheerful “tango” by Tiziano Popoli, then lingering over Stefano Zorzanello’s “places”, reminding Julverne’s sonorities. Finally, two pieces by Galante: a loving tribute to Thinking Plague, and Distillando, delicate but vaguely grim, so typical of the most authentic RIO style.
Last but not least, I’d like to pay homage to Marcello Marinone, for his quixotic stubborness to keep alive such a good record label in so difficult days, particularly for the survival of the so-called “other” music.

Giovanni Venosta, Milan, March 26th 2012

Reviews

progsphere
all music
the rocktologist
progulator
psychemusic
camelotclubprog
progbasil








  • Kamera in Rock (1998) - Velut Luna
    €9,00

  • Progressive rock for windquintet

  • Kamera in Rock, prodotto da Velut Luna nel 1998, grazie al passaparola nelle fanzines internazionali, è stato venduto da un capo all’altro del mondo, dalla Nuova Zelanda, alla Norvegia, agli USA.
    Ciò grazie all’originale progetto del Kamera Quintet, di trascrizione di appassionanti brani del rock progressivo per un classico quintetto di fiati.
    Nel repertorio del Kamera Quintet gli interpreti non sono puri esecutori, ma creativi reinventori di covers, in maniera anomala per la musica 'colta' ma consueta invece per il jazz e il rock.
    L’idea è evidentemente simmetrica rispetto a quella che ha portato molti musicisti di progressive a trasportare elementi della musica classica all’interno del rock. Si realizza così una suggestiva andata e ritorno di idee musicali ed arrangiamenti tra rock e musica classica.

    With the ensemble Kamera Quintet we have tried to transcribe some of the progressive rock masterpieces of the Seventies for a very academic ensemble, such as the wind quintet.
    It was the music we heared when we grow up, together with Bach and Mozart. Nowadays we don't fear anymore to mix academic with non-academic music: what remains important is only the quality of the compositions. We think we have found some pieces that deserve the work of transcribing and hearing.

    Kamera in Rock
    Yes Roundabout (tr. di E. Galante) da Fragile
    Genesis Musical Box (tr. by E. Galante) da Nursery Crime
    Emilio Galante The warriors
    King Crimson 21 Century Schizoid Man-Song of the Gulls
    (tr. by M. Pedron e di E. Galante )
    Gentle Giant Acquiring the taste- Cogs in cogs (tr. by E. Galante)
    Mauro Pedron The Snow Cat lower Suite
    Velodrome 30.20 - Rasberries Song
    Frank Zappa Peaches in Regalia-Uncle Meat (tr. byE. Galante)
    Lloyd Webber Pilate's Dream (tr. by L. Armellini)
    Emerson, Lake e Palmer Tarkus (tr. by E. Galante)

    Kamera Quintet
    Emilio Galante flute
    Fabio Righetti oboe e english horn
    Mauro Pedron clarinet
    Leopoldo Armellini bassoon
    Stefano Rossi french horn

 
 






€6,00
"Sonata Islands - Canti Alpini"
Emilio Galante flute/Fiorenzo Zeni sax/ Giuliano Cramerotti
guitar Enrico Merlin guitar/Stefano Colpi double bass/ Filip Milenkovic
drums, Stefano Colpi, Emilio Galante and Enrico Merlin

Rewriting of some well known chants from the Alps mountains, originally written for male choir: La Montanara, La vien giù dalle montagne, Monte Canino, Il Testamento del Capitano, La Madonina, Fiori de Cristal, La Pastora, Canto del Minatore etc.
Il progetto ideato due anni fa come produzione regionale simbolo della solidarietà artistica che corre nella rete di festivals TrentinoInJazz è dedicato all'elaborazione jazzistica di canti di montagna, vero patrimonio melodico del Trentino,ll progetto ideato due anni fa come produzione regionale simbolo della solidarietà artistica che corre nella rete di festivals TrentinoInJazz è dedicato all'elaborazione jazzistica di canti di montagna, vero patrimonio melodico del Trentino, che funziona nell'immaginario dell'ascolto come uno standard. Per i musicisti nord-americani gli standard sono le canzoni dei musical, fatte di materiale melodico che risiede inconsciamente nella memoria uditiva di ogni nativo - perché passato ininterrottamente per decenni sulle reti dei media. Su queste melodie generazioni di jazzisti hanno costruito le loro elaborazioni e le loro improvvisazioni. Il patrimonio melodico di un nativo italiano è ovviamente diverso da quello di un americano - è fatto di arie del melodramma, canzoni della tradizione popolare e almeno nel nord di canti di montagna.











€8,00
Emilio Galante - Sciare di Fuoco (1999) - BMG/Ricordi

Uscito per l'etichetta "Ai Confini ed oltre" della BMG-Ricordi, è uno dei primi tentativi di una multinazionale di produrre in Italia musica nuova italiana, voluto dal suo ideatore, Luciano Rebeggiani.
L'ispirazione esotica è costituita dalle isole del Mediterraneo, sopratutto dalla Sicilia e da Stromboli. Iddu, lui, è proprio il vulcano, che inquietante governa la vita degli umani. Dalla Sciara scende la lava, il fuoco. Questi i titoli dei pezzi, che da soli parlano del mio viaggio, più interiore che reale: Ciaccona dell'Ogliastra, Sciara di Fuoco, Fiumefreddo, La Cuba, Iddu, Al Cassaro, Scirocco, Alcantàra, Variazioni d'acqua II, Settembre, Babbìo di Piscità.
Ho scritto queste musiche per un ottetto, Sonata Islands: oltre a me al flauto c'è Fabio Righetti, oboe e corno inglese,
Enrico Gabrielli, clarinetto e clarinetto basso, Cesare Picco, pianoforte, Andrea Pecolo, violino, Ilona Balint, viola, Bianca Fervidi, violoncello e Tito Mangialajo Rantzer, contrabbasso.

In january 1999 the label BMG-Ricordi published my CD "Sciara di Fuoco", with the ensemble "Sonata Islands". The pieces are inspired by southern islands (Sicily and Sardinia), mostly by the island of Stromboli, where a volcano is still active and people call him Iddu that means "him". The title of the cd, "Sciara di Fuoco",
has to do with the volcano life, and means "the way of the fire", the way of the lava coming from the mountain to the sea. Anyway my music is written with an emotional rather than a particular ethnic inflexion.<br />The
musicians are myself on the flute, Fabio Righetti on the english horn, Enrico Gabrielli on the clarinet, Andrea Pecolo on the violin, Ilona Balint on the viola, Bianca Fervidi on the cello, Cesare Picco on the piano and Tito Mangialaio on the double bass




 




   
   
   
   
   
 
   
   
   
   

 

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